Oltrecortina
VII tappa: da Dudutki(Дудутки) a Minsk(Мінск): 51 Km. Dislivello 216 m.



Settima tappa. 19 Giugno 2010:

Riparto a malincuore da Dudutki. La ragazza che si è svegliata per preparare il tè mi saluta dalla finestra. Sulla campagna è salita una leggerissima foschia e il sole ancora pallido stenta a scaldare l'aria. Improvvisamente sento un sinistro scricchiolio e poi un tonfo: l'annello di fissaggio del canotto della sella si spacca e la sella si abbassa sul tubo della sella. E' un grosso problema. Pedalare con il sellino totalmente abbassato è estremamente faticoso. Per fortuna il telaio della bicicletta è molto grande e l'abbassamento della sella non è eccessivo. Inoltre la tappa di oggi è brevissima poiché Minsk è a pochi chilometri. Spero di poter trovare un negozio di ricambi di bicicletta a Minsk. Fortunatamente -e miracolosamente- prima di partire mi ero segnato l'indirizzo di un rivenditore di biciclette di Minsk. Per il momento cerco solo di non pensare alla spiacevole eventualità di dover sospendere il viaggio e tornare a casa. Sono molto scoraggiato e preoccupato ma adesso cerco di concentrarmi solo sulla prossima meta: Minsk.
A causa dell'imprevista rottura del sellino decido di proseguire il viaggo fino alla capitale lungo la strada P23. Il viaggio procede senza ulteriori incidenti e finalmente faccio il mio ingresso in città. Per prima cosa dovrei cercare subito la sistemazione per la notte. Ho optato per un albergo relativamente economico vicino al centro, ma orientarmi in città è problematico. I viali sono molto ampi e puliti ma la mia cartina è troppo poco dettagliata per suggerirmi la giusta direzione. Infine dopo molti giri decido di chiedere informazioni a degli operai lungo la strada. Mi indicano l'albergo che si trovava proprio a pochi isolati. L'albergo si trova su un viale larghissimo, che costeggia un enorme parco con un lago. Su una collina si trova un altissimo obelisco che credo sia il monumento alle vittime della II guerra mondiale. Il viale la piazza e le strade limitrofe sono addobbate con miriadi di bandierine rosso verdi -i colori nazionali della bielorussia- che garriscono allegre al vento. Il tempo sembra peggiorare e il cielo è plumbeo. La città, aperta su questi spazi amplissimi, in un'aria cupa ma leggera e il vento forte che agita bandiere e cose sullo sfondo di grigie costruzioni in cemento ha un suo tocco di ammaliante fascino di decrepitezza.
Dopo aver sistemato le cose in albergo mi reco ad acquistare l'anello reggi sella. Decido di andare a piedi, prendendomela comoda e commetto la prima leggerezza. Non avendo una cartina molto dettagliata della città faccio fatica a trovare l'indirizzo. Tra l'altro i numeri civici non sono ben segnati, mi sembra anzi che non siano indicati i singoli portoni, ma che il numero civico si riferisca all'intero isolato nella sua totalità. Insomma non riesco a trovare subito il negozio e decido di entrare nel parco antistante lo stadio di calcio dove si trova un piccolo mercatino all'aperto. Qui trovo un chiosco che vende in effetti parti di ricambio per biciclette e acquisto il pezzo di ricambio. Qui commetto la seconda leggerezza: non prendo in considerazione l'eventualità che ci possano essere misure diverse e m'incammino, ormai sicuro, per la città -terza leggerezza-. Quando dopo molte ore ritorno in albergo mi accorgo che il pezzo di ricambio non è della misura giusta! Alcuni dipendenti dell'albergo impietositi dalla situazione si offrono di aiutarmi cercando di allargare l'anello e li seguo nei corridoio sotterranei dell'albergo alla ricerca di qualche utensile da usare come leva. Alla fine un enorme cameriere riesce con uno sforso disumano ad allrgare la circonferenza dell'anello ma solo per accorgersi che ormai è inservibile. La vite di chiusura ormai non riesce ad entrare più nei fori che si sono disallineati. Ormai mi resta poco tempo. E' sabato e domani i negozi forse saranno chiusi: devo affrettarmi a trovare il negozio di biciclette e acquistare l'anello della dimensione giusta! Ha iniziato anche a piovere! decido di andare con la bicicletta. Riesco, stavolta sotto la pioggia grondante, a trovare il negozio e dopo una febbrile ricerca nel magazzino trovo l'anello giusto! Finalmente posso tirare un sospiro di sollievo. Anche se ho quasi rovinato la giornata e non ho potuto riposarmi adeguatamente sono finalmente riuscito a riparare la bici e non devo sospendere il viaggio. Adesso il prossimo problema sarà quello di trovare un ristorante. A pranzo non ho mangiato quasi nulla, passeggiando per le strade, e adesso scopro che tutti i ristoranti della zona sono pieni -è sabato sera-. In un locale mi propongono addirittura di mangiare all'aperto con una coperta sulle spalle -l'aria ha rinfrescato dopo la pioggia-. Finalmente dopo molto vagare trovo un posto affollato rumoroso e pieno di fumo e troppo "occidentale". Dopo una modesta cena torno subito in albergo a riposare.
Il confronto con le piccole cittadine attraversate fin'ora è scoraggiante: Minsk sta assumendo tutte le caratteristiche delle città occidentali: traffico intenso, auto di grossa cilindrata che sfrecciano a tutta velocità, equivoci locali notturni, ristoranti chiassiosi. Le ragazze vestono con abiti succinti e grotteschi, con tacchi vertiginosi e minigonne mozzafiato e si accompagnano con tipi che ricordano, nei modi e nell'abbigliamento, più i mafiosi del narcotraffico che gli austeri burocrati di partito. Anche questa scheggia di mondo, ancora apparentemente immobile, sta cambiando e lo sta facendo molto rapidamente; e non è detto il cambiamento sia sempre in meglio.

Ultimo aggiornamento: 05 Gennaio 2011
by biciviaggi.