Oltrecortina
VI tappa: da Niasviz(Нясвіж) a Dudutki(Дудутки): 128 Km. Dislivello: 452 m.



Sesta tappa. 18 Giugno 2010:

La tappa di oggi si presenta abbastanza facile sulla carta, anche se relativamente lunga (128 km). Si presentano però due grosse incognite: la prima è che sulla cartina che ho acquistato a Roma non è indicato esattamente il luogo in cui si trova il museo all'aperto di Dudutki . La seconda è che la strada per arrivarci non è diretta e dovrò attentamente scegliere il percorso: forse dovrò percorrere una strada con carreggiata di tipo autostradale e non sono sicuro che sia possibile percorrerla in bicicletta. Entrambi i miei timori si dimostreranno ben presto infondati. La strada per Dudutki è molto semplice e ben segnata e la strada che temevo trafficata aveva in realtà un'ampia corsia di emergenza in cui pedalare in tutta tranquillità.
Lungo la strada noto dei fiori incredibilmente alti. Sono simili ai fiori di campo che nascono dalle nostre parti ma molto più grandi. Il fusto arriva a misurare quasi 2 metri e le infiorescenze hanno un diametro di oltre 40 cm. Le foglie poi sono enormi. Una foto del mio casco sopra una di queste gigantesce foglie sembra essere l'immagine di una coccinella su una fogliolina! Il cielo è ormai terso e l'aria calda. Attraverso pigramente campi e distese enormi di prati circondati da grandi siepi che forse delimitano i terreni di competenza di un kolchoz da un altro. Oggi inizio a sentire la fatica del viaggio. Preferisco deviare dall'itinerario che mi sono prefissato che dovrebbe percorrere una strada forse dissestata per paura di stancarmi troppo su terreni accidentati e decido di percorrere la grossa arteria a quattro corsie che conduce direttamente a Minsk. Presto mi accorgo che ho fatto la scelta giusta. La strada è scorrevole, il traffico quasi inesistente, la corsia di emergenza è ampia e ben asfaltata. La strada è molto buffa perchè da un lato assomiglia ad una nostra autostrada e al tempo stesso è tagliata frequentemente da attraversamenti pedonali -con semaforo- in prossimità di alcuni villaggi. Noto anche con stupore che alcuni autotrainanti sono fermi lungo la corsia di marcia e i conducenti hanno attraversato a piedi l'intera carreggiata per recarsi presso un'area di sosta situata sulla corsia di marcia opposta: un vero suicidio!
Esco dalla autostrada per imboccare la strada secondaria che mi porterà a Dudutki. Per la prima volta da quando sono partito mi trovo a percorrere un tratto di strada molto sconnesso. Fin'ora le strade bielorusse si sono dimostrate molto ben tenute. Si alza un vento contrario e la stanchezza aumenta sulle ripidi colline che la strada attraversa. Il percorso è però estremamente gradevole: la strada passa per piccoli villaggi sperduti nella campagna e dappertutto c'è un buon odore di fieno e di terra. Finalmente quando sono quasi allo stremo arrivo a Dudukti. Da lontano scorgo la sagoma del mulino, attrazione principale del piccolo e ben tenuto museo. Il mulino -interamente in legno- si trova appartato rispetto al museo vero e proprio, sulla sommità di una collinetta verde. Nel museo chiedo se sia possibile pernottare qui vicino e una ragazza mi conduce presso una piccola izba di legno. La ragazza che mi fa da guida è estremamente gentile e simpatica, e si dimostra anche molto paziente con il mio povero russo. Pensando poi che io debba pranzare mi conduce presso un ristorante vicino e con mio grande divertimento mi consiglia le varie portate -il menù come al solito è in cirillico- mimando gli ingredienti con le mani e con la voce. Dopo il -troppo magro- pasto mi reco a visitare il museo prima che chiuda. Purtroppo non ho molto tempo a disposizione ed è un vero peccato perché meriterebbe una visita molto più attenta. In breve la riproduzione di un villaggio antico bielorusso con un fabbro, un maniscalco, un vasaio, una locanda, le stalle, la fattoria, un forno ecc.. In ogni edificio -tutti in legno- è possibile ammirare gli operai all'opera e addirittura usare gli strumenti. C'è anche un mercatino che vende tutti i manufatti -alcuni incredibilmente belli- prodotti nel villaggio. Il posto è veramente incantevole e vale veramente una sosta. Purtroppo la cena è un po' povera: essendo il ristorante ormai chiuso devo arrangiarmi con del formaggio, del pane, un po' di frutta e qualche biscotto.

Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio 2011
by biciviaggi.