Oltrecortina
II tappa: da Ciechanowiec a Białowieża: 100Km. Dislivello: 291 m.



Seconda tappa. 14 Giugno 2010:

Mi sveglio molto presto e mi metto subito in viaggio. La tappa di ieri è stata veramente molto lunga! Alla fine del giro risulterà la più lunga in assoluto (160 km), anche se non la più faticosa. Il resto della mattinata trascorre velocemente. A metà giornata inizia a piovere, a tratti anche molto intensamente; durerà ancora per qualche ora. Mi fermo presso un bar lungo la strada per cambiare e asciugare i vestiti.
Le persone che escono dal bar sono evidentemente incuriosite dalla mia bicicletta e mi rivolgono mille domande. Inizio a fare uso del poco russo che conosco. Un uomo, evidentemente ubriaco, cercando di montare sulla propria bicicletta, cade in terra rovinosamente. Lo rialzo a fatica: è completamente inebetito dall'alcool; completamente ubriaco. Gesticola e mi parla senza che io capisca una sola parola. A gesti gli ordino di rimanere seduto e non prendere la bicicletta. Mi bacia la mano riconoscente come in un racconto di Tolstoj. E' un povero diavolo abbrutito dalla fatica e dall'alcool. Io devo ripartire e mi dispiace lasciare quest'uomo da solo. Chissà dove vive, -da solo forse-, in qualche izba smarrita nella campagna allagata. Alla fine però devo proprio andare e lo lascio solo sotto il piccolo chiosco del bar con i vestiti laceri e sporchi annegato nella sua sbronza.
Infine giungo a Hajnowka che in pratica è l'ingresso del parco della Bielowieza. La cittadina è molto pulita e accogliente. C'e' anche un piccolo mercatino di fragole e fiori vicino ad una costruzione con un enorme busto di Lenin. Sembra una specie di circolo culturale o un centro sociale. Acquisto dei rubli bielorussi in un piccolo centro informazioni e m'inoltro nel parco. Il tempo non migliora e inizia a pioviccicare. Il bosco è veramente cupo e tetro. Specie con questo tempo grigio e piovoso.
La foresta della Bielowieza è uno dei pochissimi luoghi in cui è rimasta intatta la foresta primordiale che una volta ricopriva l'intera Europa E' abitata da molti animali rari, tra cui gli ultimi esemplari in libertà del bisonte europeo. E il bisonte è infatti diventato il simbolo stesso del parco.
La foresta è silenziosa e scura e la strada si inoltra deserta tra file di alberi altissimi. Voglio andare a vedere la piccola riserva dei bisonti, che si rivelerà una grandissima delusione: in pratica è un piccolo zoo all'aperto che contiene diversi animali che vivono nel parco: lupi, cervi, una razza indigena di cavallo e i famigerati bisonti. In realtà questi si trovano dentro un recinto grandissimo, seminascosti nell'erba alta e quasi addormentati. Fuori dal piccolo zoo ci sono dei bruttissimi chioschetti che vendono cianfrusaglie assurde per i turisti (come per esempio delle imitazioni in plastica di archi e frecce usati dai nativi d'America!). Senza indugiare oltre cerco l'ostello dove ho inenzione di fermarmi per la notte. Infatti la pioggia insistente mi sconsiglia di sistemarmi nel campeggio del parco. L'ostello si trova proprio nel cuore del parco, nella cittadina di Bialowieza.
E' un ostello semplice ed accogliente. C'è anche l'immancabile gruppo di italiani. La struttura ha un ampio salone ed una cucina dove mi preparo la cena con del sugo liofilizzato acquistato in un negozietto lì vicino e della pasta. Il sugo in realtà si rivela essere una salsa dal sapore terribile. Ma la fame è molta e non mi curo dei pregiudizi del mio palato!
Piove per tutta la notte.
Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio 2011
by viaggibici.