The Call of The Wild
Il Richiamo della Foresta
V tappa. Da Braeburn Lake a Carmacks. Distanza: 69Km. Dislivello: 500m.



Quinta tappa. 17 Giugno 2013:

La notte ha piovuto e la tenda è molto umida. Aspetto che si asciughi e intanto finisco la ciambella alla cannella che un po' avventatamente avevo lasciato nel sacco dei viveri. Infatti la ciambella è profumatissima a causa della ricca e dolcissima guarnitura e forse avrebbe potuto attirare qualche orso, anche se l'avevo legata in cima all'albero insieme alle altre cose. Comunque ho fatto bene perché è proprio una straordinaria colazione: adesso devo razionare il cibo perché non so quando potrò trovare qualcosa da mangiare.
L'erba è umidissima e soffice: quasi una spugna d'acqua. In poco tempo sono tutto bagnato fino al ginocchio. Anche trasportare la bici sulla strada è molto faticoso. Le ruote vengono risucchiate dal muschio e devo fare più di un viaggio trasportando i bagagli un po' per volta perché il sottobosco è intricatissimo. Per ritrovare la strada ho lasciato dei segnali sugli alberi e in effetti la foresta da qui sembra una rete intricata e disorientante.

Il paesaggio è monotono: per chilometri e chilometri la strada procede dritta tagiando in due la foresta fittissima: gli alberi non sono molto alti ma hanno un portamento slanciato e stentato. Pedalo da ore senza aver incontrato nessun viallggio né animaviva. La foresta sembra deserta. Solo il vento soffia gelido dall'artico. Per fortuna il cielo è limpido e senza nuvole. Poi all'improvviso sulla strada appare la sagoma di una autovettura rovesciata. Sparsi tutti intorno ci sono detriti ed effetti personali. L'abitacolo però sembra deserto. Gli aribags sono espolsi e dentro c'è una gran confusione di oggetti sparsi e vetri rotti. E' uno scenario surreale. Tra l'altro l'autovettura si trova accanto alla Montague RoadHouse, una famosa stazione di posta che un tempo serviva come rifugio e punto di rifornimento per i cercatori d'oro. Ormai è poco meno di un rudere di legno semi ricoperto dalla vegetazione. Per il resto la zona è completamente deserta. Non so cosa sia successo all'autovettura ma senz'altro gli occupanti sono stati portati via.
Mentre sono indeciso sul da farsi vedo lontano sopraggiungere un pulmann che si ferma proprio di fronte alla vechia Roadhouse. Ne esce un gruppo di rumorosi turisti. E' davvero una scena grottesca. I turisti -probabilmente un tour organizzato- rimangono per alcuni istanti indecisi se fotografare la stazione di posta, l'autovettura rovesciata o la mia bicicletta. Ho pedalato per ore senza incontrare anima viva e adesso qui all'improvviso in mezzo al nulla si sono materializzate decine di persone con macchine fotografiche e l'aria distratta che gironzolano incuriosite e scattano foto. I più coraggiosi si avvicinano alla autovettura rovesciata e discutono animatamente. Beh decido di lasciarli alle loro discussioni e riprendo deciso il viaggio. Peccato perché avrei potuto riposarmi approfittando dello spiazzo. Fermarsi ai lati della strada a ridosso della foresta è quasi impossibile: dopo pochi secondi sono avvolto da una nuvola di zanzare.
Sulla sinistra scorre un affluente dello yukon il cui corso tortuoso crea dei meandri paludosi. In alcuni punti la palude lambisce la strada e si allarga per chilometri verso ovest fin quasi ai piedi delle montagne lontane. L'acqua verdeazzurra si confonde con il terreno erboso che forma un arcipelago verde di piccoli isolotti. Più lontano, con mille sfumature, una cupa foresta ricopre le montagne, lasciando affiorare -nei tratti più impervi- la roccia grigiorossa e spoglia.

Inizio a sentire un leggero dolore al ginocchio. E' dal primo giorno che ho notato un leggero fastidio al ginocchio e oggi comincio a preoccuparmi. Se dovesse peggiorare non saprei proprio come continuare il viaggio e mi troverei in un bel pasticcio.
Quando arrivo finalmente a Carmacks tiro un sospiro di sollievo. Trovo alloggio in un minuscolo motel che ha solo due camere. Per fortuna c'e' un piccolo emporio -molto ben fornito- e ne approfitto per fare rifornimento e comprare qualcosa per la cena. Nella camera del motel c'è infatti un piccolo e provvidenziale angolo cottura. Il paese da qui sembra minuscolo. Oltre al mio motel c'è solo un albergo malmesso, una stazione di servizio, una baracca e un grosso camper. Probabilmente le case del villaggio sono sparse nella foresta e invisibili dalla strada. Il dolore al ginocchio non è passato e mi addormento con un po' d'ansia per la tappa che mi aspetta domani.
Last update: 10 Luglio 2013
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