Oltrecortina
XIV tappa: da Mozhaysk(Можайск) a Mosca(Москва): 129 Km. Dislivello: 581 m.



Quattordicesima tappa. 27 Giugno 2010:

Ormai poche chilometri e una manciata di ore mi separano dal mio ingresso trionfale (si fa per dire eheh) a Mosca, la "Terza Roma" degli zar e la capitale della rivoluzione socialista. Il paesaggio e la strada sembrano ora molto più familiari. Sono terminate le sconfinate distese della Russia occidentale e le grandi foreste. Lungo la strada, mentre mi avvicino a Mosca, compaiono piccoli poderi, fabbriche, cittadine animate, negozi, sontuose chiese, alti palazzi in cemento e la campagna coltivata. In alcuni tratti, la strada si fa molto pericolosa: la carreggiata è stretta e il traffico intenso e con la mia bicicletta carica di bagagli mi sento per la prima volta fuori posto. Le auto sfrecciano pericolosamente vicino alla bicicletta. Al lato della strada c'è in effetti un'ampia corsia pedonale ma purtroppo il fondo è sabbioso e percorrerlo in bicicletta si rivela troppo faticoso. Scopro però che occupo la corsia di destra le autovetture, costrette a rallentare per superarmi ed ad allargarsi sulla sinistra non sono più un grosso fastidio. Però sono costretto a stare con gli occhi inchiodati sullo specchietto retrovisore nel caso uno degli automobilisti non mi avesse notato. E' estremamente stressante, ma per fortuna dura poco. Dopo qualche chilometro, una deviazione per l'autostrada, libera la via dalla maggior parte del traffico. A Odintsovo mi accoglie al centro della strada un elegante arco che segna l'inizio -o il termine- della antica strada di Smolensk. Sul lato della trafficata piazza sorge la bellissima cattedrale di San Giorgio: si presenta come una imponente e slanciata costruzione bianca e rossa su cui si stagliano grandi e luminosissime cupole dorate. Odintsovo è praticamente un sobborgo di Mosca. Da qui avrei dovuto deviare dal percorso principale, per dirigermi verso il bosco di Peredelkino dove si trovano le abitazioni di molti artisti e intellettuali dell'era Sovietica. Tra tutti il più famoso è senz'altro il poeta Boris Pasternak, conosciuto in occidente grazie al bellissimo romanzo "Il Dottor Zivago". Avevo intenzione di vistare sia la dacia del poeta sia il cimitero dove è seppellito -insieme ad altri scrittori tra cui il poeta Arsenij Tarkovskij-. Ma la deviazione è troppo lunga e non sono in condizioni di sprecare le poche energie rimaste visto che, tra l'altro, l'aria è diventata afosa e molto calda. La strada che conduce a Mosca, appena fuori Odintsovo, è una gigantesca autostrada a 8 corsie. In fondo si allungano le sagome dei primi grattacieli e il traffico diventa presto caotico. Raggiungo non senza fatica la famosa collina della Vittoria. Al centro di una enorme spianata si erge altissimo l'obelisco con la statua di San Giorgio. Intorno si apre un ampio parco con bellissimi viali alberati. Le grandi fontane sono prese d'assalto da decine di persone che cercano un refrigerio dal gran caldo. Mi fermo sotto un albero a mangiare della frutta. Da qui si gode una vista incredibile su tutta Mosca. Una volta questa altura era conosciuta con il nome di collina degli addii. Da qui infatti i mercanti e i viaggiatori che lasciavano Mosca, per dirigersi ad occidente, lanciavano l'ultimo sguardo alla città. Proseguo il cammino in città dirigendomi verso l'altra famosa collina di Mosca, quella su cui sorge il famosissimo grattacielo della Università statale di Lomonosov. E' una costruzione imponente, molto simile a quello di Varsavia. E' uno dei sette grattacieli di epoca staliniana -noti come le sette sorelle- che svettano sui tetti di Mosca. Dal piazzale antistante si gode un panorama mozzafiato della intera città. La piazzetta è piena di turisti e bancarelle che vendono souvenir. Da qui scendo giù al fiume sulla cui riva destra si allunga un gigantesco parco. Lungo le rive della maestosa e lenta Moscova, sono scesi oggi a godere un po' del caldo sole di quest'estate prodigiosa. Ma il parco immerso nel verde, a me accaldato, regala una piacevole passeggiata all'ombra dei suoi bellissimi viali alberati nel vociare confuso e allegro di un gradevole giorno di festa.
Dopo molto girovagare arrivo infine sulla Piazza Rossa. Non nascondo una certa emozione: solo pochi anni fa mi sarebbe sembrato impossibile poter mettere piede nel cuore segreto della Russia arrivando direttamente in bicicletta e sotto il caldo sole di una serena giornata d'estate. La Piazza Rossa è vastissima. Circondata da edifici monumentali: le imponenti mura del kremlino con ai piedi il severo mausoleo di lenin, la sagoma aliena e rosso mattone del Museo Storico Statale, l'imponente facciata dei mitici Magazzini di Stato GUM e l'inconfodibile profilo della cattedrale di San Basilio con le sue guglie irregolari e coloratissime: sembra davvero di essere in un altro mondo. Qui soprattutto ogni cosa si fa simbolo dello stratificarsi della storia. Qui nel bene e nel male si è consumata, e drammaticamente, gran parte della storia politica e militare degli ultimi due secoli. Vago con la mia stanchezza, che ora però si è fatta leggera, tra le strade affollate di turisti, nelle ampie piazze chiuse da palazzi imponenti, nei viali larghi come fiumi e impossibili da attraversare. Infine, con difficoltà, trovo la strada per l'ostello.
L'ostello Godzilla è molto confortevole. Si trova in una zona tranquilla e silenziosa non molto lontano da centro. Il personale è gentilissimo e il luogo vivace e allegro. Ci sono molti ragazzi e anche una famiglia che viene dalla Francia. Nella camerata faccio conoscenza con una coppia di italiani reduci da un incredibile giro dell'Asia: attraverso il Vietnam, la Cambogia, la Cina, la Mongolia, la Siberia e infine la Russia. Ci raccontiamo simpatici racconti di viaggio e come fossimo vecchi amici ci scambiamo esperienze ed emozioni dei nostri itinerari. Dopo tanti giorni passati in quasi completa solitudine qui a più di 3000 chilometri dall'Italia dall'altra parte della vecchia cortina di ferro mi sembra tuttavia di non essere mai partito.
Qui finisce purtroppo il mio racconto e il mio viaggio. Inizialmente pensavo di riposare due o tre giorni a Mosca per poi riprendere il viaggio. Avevo intenzione infatti di riposarmi alcuni giorni e approfittare per visitare la città per poi ripartire e dirigermi ancora più ad oriente e visitare le stupende cittadine che fanno parte di quello che viene chiamato l' anello d'oro. Si tratta del cuore della vecchia Russia, e qui si trovano alcune tra le più belle località medievali di tutta la Russia. Prevedevo di continuare per altre due settimane visitando le città di Sergiev-Posad, Pereslavl'-Zalesskij, Rostov Velikij, Suzdal' e Vladimir per tornare infine a Mosca. Purtroppo però a causa di gravi problemi familiari, sono costretto ad interrompere immediatamente il viaggio e ritornare a Roma con il primo aereo.

Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio 2011
by biciviaggi.