Civita di bagnoregio
Civita di bagnoregio, la cittā che muore. Distanza 89km dislivello 1000m.





15 settembre 2008
Scendo con il treno alla stazione di Attigliano. Oltrepassato il Tevere risalgo la valle del fiume fino a Castiglione in Teverina. Dalla parte opposta le alture ad est del fiume sono scavate da profondi solchi e calanchi. Proseguo nell'entroterra verso Ovest fino ad arrivare a Bagnoregio, cittā natale del filosofo-teologo San Bonaventura (al secolo: Giovanni Fidanza). Dalla piccola cittadina una strada conduce verso l'antica cittā di Civita di Bagnoregio che si trova abbarbicata su uno sperone di argilla e tufo. La visione č stupefacente. la piccola cittadina sembra sospesa nel vuoto, in procinto di precipitare nella valle scavata dall'erosione e circondata da bianchi e profondi calanchi. Il terreno argilloso ed estremamente fragile, sta lentamente franando e la cittā, da secoli sembra condannata a questa tragica fine tanto da essere tristemente conosciuta come "la cittā che muore". Il paesino č tutt'ora abitato e minuscolo. E' un vero gioiello. In una piazzetta laterale si affaccia la povera casa natale di Bonaventura.
Ritornato sui miei passi mi dirigo a Sud fino al suggestivo paese di Vitorchiano anch'esso abbarbicato su una rupe tufacea.
Vorrei visitare il Parco dei mostri (o Sacro Bosco) di Bomarzo. E' un complesso monumentale costruito nel XVI secolo ideato con una serie di grottesche sculture mitologiche dal valore forse simbolico. Purtroppo il cielo si scurisce e inizia a piovere. Preferisco tirare dritto per tornare alla stazione di Attigliano e riprendere il treno
Ultimo aggiornamento: 4 Marzo 2014
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